Walter Schels
Teller
“Al momento di fotografare, come al solito, non avevo nessuna intenzione, nessuna idea: mi limitavo a osservare i piatti vuoti e i rifiuti, giacché mi piacciono, senza pensarci troppo su. A volte immagino quanti insetti e piccoli animali potrebbero nutrirsi a lungo dei nostri avanzi.
Sono un figlio della guerra: avevamo galline, conigli, due maiali – tutto di nascosto, perché rigorosamente vietati – due gatti e un cane pastore. Ciascuno di loro doveva essere nutrito, quindi non c’erano scarti di cibo, i piatti venivano leccati, non si usava il detersivo e il resto finiva tutto ai maiali, ovviamente.
C’era solo acqua di sorgente, non avevamo né riscaldamento centralizzato, né acqua corrente, solo quella che prendevamo dal pozzo. Allora ero schizzinoso, non mi piaceva mangiare molte cose, in particolare lo ‘Schlachtschüssel’, un piatto tedesco composto di pancetta bollita e salsiccia. Non mangerei mai una cosa del genere, nemmeno oggi. Non mi era permesso lasciare la tavola prima che il piatto fosse vuoto, ed è così ancora oggi. Forse è grazie a questi ricordi che ho fotografato questa serie”.

Biografia
Walter Schels (1936, Landshut, Germania) ha lavorato come decoratore di finestre a Barcellona (Spagna), in Canada e a Ginevra (Svizzera). Nel 1966, a New York, diventa fotografo. Nel 1970 torna in Germania e lavora nel settore pubblicitario e per diversi magazine. Schels è noto per i suoi ritratti di artisti, politici, filosofi, celebrità e anche per i suoi ritratti di animali. Nel 1975 vive un’esperienza di importanza fondamentale, quando gli viene chiesto di documentare una nascita della rivista Eltern (Genitori). Da quel momento in poi Schels si è concentrato sull’osservazione dell’esistenza umana in condizioni estreme. Schels ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui il Premio Hansel-Mieth, il World Press Photo 2003 per la categoria Contemporary Issues e Lead Award (2004). Schels è membro della Freie Akademie der Künste di Amburgo e membro onorario della Association of Freelance Photo Designers (BFF).
GLI ARTISTI
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Walter
Schels
Plates
Al momento di fotografare, come al solito, non avevo nessuna intenzione, nessuna idea: mi limitavo a osservare i piatti vuoti e i rifiuti, giacché mi piacciono, senza pensarci troppo su. A volte immagino quanti insetti […]